In cosa consiste lo sbiancamento dentale esattamente?
Lo sbiancamento dei denti è una procedura molto diffusa che consente di schiarire la superficie dei denti rendendoli più bianchi, mantenendo al contempo la loro naturalezza.
Con il passare degli anni lo smalto dei denti tende a sbiadire lasciando il posto a discromie che appannano il nostro sorriso, condizionandoci talvolta anche nelle relazioni sociali.
La nostra vivacità la esprimiamo con il sorriso, che ci aiuta a comunicare verso gli altri il nostro senso di gioia, ma che, se è rovinato da denti con discromie o con un colorito spento, ci condiziona e non ci fa stare a nostro agio.
Rimediamo quindi andando dal nostro dentista di fiducia per uno sbiancamento, che può essere effettuato in più modalità.
Vale però la pena di capire prima quali sono le cause che determinano queste antiestetiche discromie e la perdita della lucentezza dello smalto. Tali motivi sono da ricercare in sfavorevoli caratteristiche genetiche, al fumo, al passare del tempo e all’assunzione di cibi o bevande particolari, come caffè, liquirizia, tè e coloranti artificiali o dall’utilizzo prolungato di farmaci.
Lo sbiancamento dentale può essere effettuato sia su denti vitali che devitalizzati, in questi ultimi la procedura è però più lunga e complessa.
Come si fa lo sbiancamento denti
Esistono diverse procedure per effettuare lo sbiancamento dei denti, i metodi più comuni sono:
- sbiancamento meccanico: mediante un’azione di sfregamento
- sbiancamento chimico: utilizzando sostanze decoloranti. Questo sistema è definito bleaching e può essere effettuato anche mediante sorgenti luminose, come il laser. Tale procedura sfrutta l’azione di agenti sbiancanti chimici ad alta concentrazione attraverso l’uso di gel a base di perossido di idrogeno al 38% e gel a base di perossido di carbammide al 45%. Il perossido di idrogeno viene applicato direttamente sulla superficie dentale e necessita di 2-4 applicazioni da 15 minuti ciascuna, che possono essere effettuate in una o più sedute. Il perossido di carbammide, invece, viene posto in contatto con i denti mediante l’ausilio di apposite mascherine personalizzate che devono essere lasciate in posa per 30 minuti.
Entrambe le procedure devono essere comunque effettuate da un dentista in studi e centri estetici specializzati.
Quanto durano i denti sbiancati
L’effetto di un trattamento sbiancante ha una durata di circa un anno. Bisogna però tener presente che tale durata, che può anche essere di due anni, è soggetta ad alcune condizioni, come una buona igiene orale e corrette abitudini che aiutano a mantenere l’azione del trattamento sbiancante nel tempo.
Si consiglia, innanzitutto, di fare una pulizia dentale da uno specialista ogni 6-12 mesi e di prendersi cura dei propri denti con lavaggi frequenti e l’uso del filo interdentale almeno una volta al giorno.
E’ bene inoltre non alimentare sbagliate abitudini sull’assunzione prolungato di cibo inappropriato, come caffè, thè, bevande e cibi contenenti coloranti e soprattutto non cedere al vizio del fumo, perchè la nicotina, contenuta nella sigaretta, tende ad ingiallire lo smalto dei denti.
Sbiancamento denti e controindicazioni
Non esistono delle vere e proprie controindicazioni alle procedure di sbiancamento dei denti. Si può invece parlare di effetti indesiderati provenienti dal contatto dell’apparato orale con gli agenti chimici utilizzati per il trattamento.
Generalmente, durante le sedute dallo specialista, vengono usati dei presidi per proteggere le gengive, le labbra e la lingua dal contatto con gli agenti sbiancanti. Se dovesse invece manifestarsi il contatto, ciò comporterebbe il verificarsi di infiammazioni gengivali e un’eccessiva sensibilità termica.
Con l’utilizzo dei presidi indicati, tali effetti sono contenuti, anche se leggere gengiviti possono comunque manifestarsi per regredire nel giro di 24 – 48 ore.
In presenza di carie, tartaro e pregresse gengiviti, è sconsigliato procedere allo sbiancamento dei denti. Si richiede infatti di risolvere preventivamente le problematiche riportate.
Inoltre, sarebbe opportuno non eseguire tali trattamenti ai bambini al di sotto dei 14 anni e alle donne in stato di gravidanza o in allattamento.
Sbiancamento denti e dolore
La domanda che spesso viene posta ai dentisti da chi ha intenzione di eseguire il trattamento di sbiancamento dei denti è: ma fa male? Sentirò dolore?
La procedura di sbiancamento dei denti di per sé non è dolorosa, potrebbe però portare ad una momentanea ipersensibilità dei denti, sia durante il trattamento, sia dopo. Come, però, già accennato precedentemente, tale sensazione termina nel giro massimo di un paio di giorni.
Più che di un dolore, si tratta in effetti di un fastidio che tendenzialmente proviamo quando addentiamo cibi ghiacciati, o particolarmente freddi, o al contrario cibi troppo caldi.
E’ consigliabile, infatti, astenersi nei due giorni successivi dall’assunzione di questa tipologia di cibi, proprio per non andare a stimolare una parte già sensibile.
Oltre tale fastidio non si riscontrano altre sgradevoli conseguenze, se ovviamente tale procedura viene eseguita da un dentista professionista e non con cure “fai da te”.
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